Mobilità elettrica condivisa: ecco cosa ne pensano gli italiani
Con mobilità elettrica condivisa facciamo riferimento a tutti i mezzi di trasporto ecologici che sono messi a disposizione delle persone […]
Con mobilità elettrica condivisa facciamo riferimento a tutti i mezzi di trasporto ecologici che sono messi a disposizione delle persone attraverso un sistema di noleggio. Quindi questi mezzi possono essere usati per minuti o ore e servono a sportarsi in città bypassando il traffico e i mezzi di trasporto inquinanti.
SI tratta di un settore ancora agli arbori ma che oggi è in grado di poter guardare al passato con enorme soddisfazione dato che la crescita graduale e continua ha superato il 52% rispetto al 2019.
La sharing mobility secondo le ricerche di settore starebbe quindi penetrando nel mercato in modo esponenziale, coinvolgendo soprattutto le persone che vivono nelle grandi città.
Questa fortuna la si deve anche ad una congestione del traffico urbano ingestibile e penalizzante per cui i mezzi elettrici in condivisione risultano essere la miglior alternativa per spostarsi senza pensieri.
Senza contare il fatto che le maggiori città italiane sono caratterizzate da una circolazione urbana disegnata proprio per scoraggiare l’uso dell’automobile nelle aree centrali e, quindi, multe, divieti e ZTL rendono di fatto impossibile la circolazione a motore.
Il mercato della mobilità elettrica in Italia
Il mercato è ancora timido ma ha visto interessanti risultati con il bonus mobilità disposto dal Governo.
Su un campione di duemila italiani tra i 18 ed i 65 anni, la maggioranza assoluta è interessata ai sistemi di mobilità in sharing.
Lo stesso vale per chi è interessato al car sharing e alle forme di mobilità condivisa a quattro ruote.
Quindi gli italiani si dimostrano decisamente favorevoli a questo nuovo modo di vivere la mobilità ecologica ed elettrica ma, sul piano normativo, le regole da sistemare sono molteplici.
Per esempio menzioniamo l’utilizzo del monopattino e delle bici elettriche che, dal punto vista normativo, devono essere ancora regolamentate.
Difatti mancano norme certe per ciò che riguarda velocità massima, la potenza del motore e l’eventuale necessità di guida con patentino.
Minore liquidità – mobilità pronta all’uso
La sharing mobility piace perché permette di spostarsi senza dipendere dai mezzi pubblici.
Piace anche perché permette gli spostamenti senza impegnarsi in acquisti costosi ed onerosi come quelli delle auto, delle bici elettriche o dei monopattini.
Non è un caso se anche il noleggio a lungo termine vive un periodo di grande fortuna proprio perché consente di avere accesso ad auto ecologiche con un canone mensile e senza vincolarsi in acquisti onerosi e finanziamenti.
Cosa preferiscono gli italiani?
Nel nostro Paese, oggi, si contano ben 12000 automobili, 3000 scooter e 36 mila bici in condivisione urbana.
Questo capitale porterà a circa cinquanta milioni di noleggi complessivi entro la fine del 2020, portandosi ad un +52% rispetto al 2008.
I dati fanno ben comprendere che l’opzione ecologica piace agli italiani e che, nonostante tutto, apprezzano i benefici derivanti da questo tipo di mobilità.
L’offerta dei mezzi, infine, cresce all’aumento della domanda. Le aziende del settore, infatti, sono impegnate ad offrire leggerezza, versatilità e minor impatto ambientale per tutte le esigenze.
Nonostante un inizio burrascoso a causa del vandalismo il bike sharing e le altre soluzioni di mobilità ecologica hanno finalmente gettato le basi per una sicura permanenza nel nostro Paese.
Non ci resta che aspettare la chiusura del 2020 per fare luce sui bilanci e capire quali possibili scenari futuri caratterizzeranno questo settore.
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