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Assicurazione moto 2023: tutto quello che serve sapere

L’assicurazione moto 2023 porterà delle novità a partire da fine anno. Cambiano infatti le regole per ottenere la sospensione dell’assicurazione […]

L’assicurazione moto 2023 porterà delle novità a partire da fine anno. Cambiano infatti le regole per ottenere la sospensione dell’assicurazione in caso di inutilizzo della moto.

Novità assicurazione moto dal 2023

Con la direttiva 2021/2218 l’Unione Europea ha deciso di adottare un pacchetto di regole che introducono una serie di novità in materia di copertura assicurativa per auto e moto.

Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Europea il 2 dicembre del 2021, la direttiva dovrà essere recepita da tutti gli stati membri dell’Unione entro il 23 dicembre 2023. Ma quali sono le novità introdotte a livello europeo che più interessano i possessori di moto?

Come in tanti sapranno, in Italia esiste la possibilità di sospendere l’assicurazione per periodi più o meno lunghi quando per diversi motivi la moto non viene utilizzata e viene custodita in un luogo privato chiuso. La situazione solitamente si verifica laddove a causa del clima, come nelle zone innevate, sia impossibile usare la moto e si è costretti a tenerla ferma per diversi mesi.

Secondo quanto contenuto nella direttiva europea, dal mese di dicembre del 2023, non sarebbe più possibile chiedere la sospensione dell’assicurazione.

Cosa prevede la direttiva 2021/2218

La direttiva europea prevede un estensione dell’’obbligo assicurativo a qualsiasi veicolo, auto o modo, allorquando sia idoneo ad essere utilizzato per quella che è la sua funzione abituale. In questo modo l’obbligatorietà dell’assicurazione viene sganciata dal luogo in cui il mezzo è custodito, perdendo ogni rilevanza che si trovi in un luogo pubblico o privato.

Di conseguenza non dovrebbe più essere consentita la sospensione dell’assicurazione obbligatoria Rc quando il veicolo è pienamente funzionante anche se inutilizzato e tenuto all’interno di garage o altre aree private recintate.

Questo è ciò che in linea di massima prevede la direttiva europea, la quale ricordiamo è stata adottata per garantire a livello comunitario il risarcimento a chi ha subito danni a causa dell’utilizzo del veicolo.

Ricordiamo però che la direttiva, per produrre effetti nel nostro paese, dovrà essere recepita con una apposita legge entro il 23 dicembre del 2023, periodo entro il quale sarà ancora possibile chiedere la sospensione dell’assicurazione Rc.

Assicurazione moto 2023: casi in cui non si applica l’assicurazione obbligatoria

Come qualsiasi legge che prescrive una serie di regole, esistono sempre delle eccezioni. Nel nostro caso trattasi di alcune fattispecie che escludono l’obbligatorietà dell’assicurazione, ovvero quando il veicolo fermo sia di per sè destinato ad una funzione diversa da quella del trasporto, oppure nel caso in cui non sia idoneo alla circolazione in quanto manca di componenti fondamentali, quali ruote o sterzo. In quest’ultimo caso i possessori di moto potrebbero ben pensare di togliere le ruote alla propria moto e comunque beneficiare della sospensione dell’assicurazione senza violare la legge.

La deroga più importante all’obbligo assicurativo previsto dalla direttiva europea è comunque un altro, ovvero quello che attiene i veicoli che sono temporaneamente tolti dalla circolazione, come quelli a uso stagionale che non vengono utilizzate per lunghi periodi. In questo caso, dice ancora la direttiva, gli stati nazionali devono comunque predisporre un adeguato fondo di garanzia per eventuali risarcimenti, nonché prevedere dei modi per pubblicizzare l’inutilizzo del veicolo, come per esempio l’obbligo di dichiarare il mancato utilizzo nei periodi invernali.

Conclusioni

Ad ogni modo prima di saltare a conclusioni affrettate, occorre attendere la legge di recepimento della direttiva europea che adotterà il nostro parlamento e vedere in che modo interpreterà le disposizioni europee. Fino ad allora continuerà a restare in vigore la legislazione nazionale che prevede l’obbligo dell’assicurazione Rc auto e moto solo per quei veicoli che circolano in luoghi pubblici, escludendo tale obbligo per i veicoli non destinati alla circolazione e custoditi in garage o altri luoghi privati recintati.